Zohar by Giulio Busi

Zohar by Giulio Busi

autore:Giulio Busi [Busi, Giulio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858424179
editore: Einaudi
pubblicato: 2015-12-31T23:00:00+00:00


Lilit, amante perversa

Adamo giace a terra privo di vita, è di un pallore verdastro e attorno a lui sciamano torme di spiriti malvagi. Non è davvero un inizio esaltante per il primo uomo. Ma ecco che la femmina, ovvero la sefirah del regno (malkut), ingravidata dal maschio tif’eret, la sefirah della bellezza, genera lo spirito che, soffiato nelle narici di Adamo, lo chiama in vita. Questo spirito è maschio e femmina assieme e, di conseguenza, quando Adamo si alza, la sua parte femminile gli è conficcata nel fianco. Solo quando Dio decide di separare Eva, il primo uomo può incontrare la propria compagna «come una sposa portata al baldacchino nuziale».

A dire il vero, un’amante Adamo l’aveva già avuta: si chiamava Lilit e faceva di professione «la rovina del mondo». A modo suo, doveva essere legata a quello spasimante verdastro, poiché, quando vide Eva, scappò stizzita e prese rifugio presso il mare. Non perdonò lo sgarbo e, da allora, è «pronta a far male agli abitanti del mondo».

In un intermezzo di palese carattere magico, lo Zohar consiglia un rito apotropaico per difendersi dal demone geloso. Nel momento in cui si unisce alla propria compagna, il marito deve recitare uno scongiuro contro Lilit, definita «colei che si avvolge nel lenzuolo». Con un atto di rovesciamento simbolico, è poi necessario che copra la propria testa e quella della moglie con un telo, ripetendo l’operazione per tre giorni, finché il seme non sia assorbito e il pericolo scampato.

Sessualmente insaziabile e tentatrice, Lilit impersona la connotazione negativa del femminile. Del resto, lo Zohar non si sottrae al pregiudizio medievale contro le donne ed esprime una concezione a tratti chiaramente misogina. Nella teologia zoharica, la destra (maschile) prevale sulla sinistra (femminile). Se questa condizione si capovolge, e sono le donne a prendere il sopravvento, l’ordine del creato è in pericolo: «guai al mondo quando le donne dominano su di esso!»

I rabbi cabbalisti ammettono, è vero, qualche eccezione, come nel caso delle profetesse Anna e Debora. Ma a ben guardare, nemmeno quelle eroine bibliche furono esenti dal difetto, tutto femminile, della vanità. Infatti quando Debora «lodò se stessa […] fu abbandonata dallo spirito di profezia».



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